Alessandro Fonte & Shawnette Poe (Polistena, Reggio Calabria, 1984; Varsavia, 1980) sono il duo artistico che ha svolto una residenza a Castelbuono dal 29 marzo al 23 aprile 2015, nell’ambito del progetto I-Art Residenza d’Artista, a cura di CLAC, in collaborazione con il Comune di Castelbuono e con le due istituzioni del Museo Civico e il Museo Naturalistico Francesco Minà Palumbo. Dopo aver studiato il contesto culturale e il patrimonio storico-artistico di Castelbuono, Fonte&Poe hanno pensato ad un’azione dal titolo, La giostra dell’avvicinamento (rituale per 8 persone e 8 rapaci imbalsamati) che verrà presentata al pubblico giovedì 30 aprile alle ore 18 nella Sala del Principe del Castello dei Ventimiglia, sede del Museo. La performance creata da Fonte&Poe appositamente per questa occasione, entrerà a far parte della collezione permanente del Museo Civico attraverso la documentazione fotografica e video pensata dagli artisti.
L’azione si configura come un rituale laico: su un piedistallo/altare circolare sono disposti otto esemplari imbalsamati di rapaci delle Madonie provenienti dalla collezione del Museo Naturalistico Minà-Palumbo di Castelbuono. Intorno al piedistallo, a costituire i vertici di un impercettibile ottagono, otto persone del luogo trattengono tra le mani un uovo di ghiaccio per più tempo possibile passandolo in seguito al compagno vicino, tentando al contempo un irrealizzabile contatto visivo con lo sguardo vitreo degli animali. L’azione prosegue fino al momento del completo scioglimento dell’uovo.
“Elemento legato alla nascita, ma appartenente a un sistema riproduttivo diverso da quello umano”, affermano gli artisti, “l’uovo è qui composto di sola acqua, il suo scioglimento è previsto e il tentativo di trattenerlo non è confortevole. L’opera esplora il legame tra la nascita e lo scorrere del tempo, il tentativo di comprensione tra uomo e animale e il loro sbilanciato rapporto di potere. Evidenzia inoltre l’ambigua relazione tra religione e scienza, punti di contatto e insanabili distanze. L’una attraverso la fede accetta il trascendente l’altra attraverso la ricerca si pone l’obiettivo di comprenderlo e misurarlo. L’opera richiama un certo parallelismo tra imbalsamazione e congelamento di esemplari per scopi scientifici e conservazione di reliquie religiose. Affronta il significato che la quadratura del cerchio assume sia in termini matematico-scientifici attraverso il concetto di approssimazione sia nella simbologia magico-religiosa come passaggio dal quadrato (terrestre) al cerchio (trascendente) attraverso l’ottagono. Questi rapporti simbolico-geometrici sono presenti anche nelle architetture storiche di Castelbuono, come, ad esempio, nell’impianto della prima cappella di S. Anna (di cui al momento è visitabile solo il pavimento originale) in cui il passaggio dalla pianta quadrata verso la cupola era mediato attraverso il tamburo ottagonale ottenuto con la formazione, ai quattro angoli, di quattro nicchie”.
Biografie degli artisti
Fonte&Poe, lavorano insieme dal 2009 – e contemporaneamente sviluppano progetti artistici individuali, tra Italia e Slovenia, utilizzando media diversi, tra i quali, principalmente l’installazione, la performance e il video
(http://fontepoe.tumblr.com/about). I temi ricorrenti della loro ricerca riguardano la posizione dell’identità contemporanea in una realtà instabile, riflettendo sul crollo continuo dei punti di riferimento, investigando la trasformazione del concetto di appartenenza, ed esplorando la mutevolezza della memoria. Oscillando tra dimensione intima e collettiva, nei loro lavori ricercano una comunicazione essenziale capace di ramificarsi con autonomia, svincolarsi dalla sua origine e innescare un dialogo diretto ed emozionale con l’osservatore e con il suo apparato iconografico e culturale di riferimento.
Alessandro Fonte ha studiato alla Unical di Arcavacata e alla Estav di Barcellona; Shawnette Poe si è formata alla University of Arts di Brema. I loro lavori sono stati selezionati per mostre e festival in Europa, Africa e America. Nel 2012 realizzano un progetto site-specific per il Chiostro del Bramante a Roma. Nello stesso anno sono tra i 12 artisti invitati a VIVA festival internazionale di performance prodotto dal MAXXI di Roma e curato da Tania Bruguera e Cristiana Perrella. Dal 2013 sono parte del progetto itinerante Videonomad esposto in diverse sedi in Africa tra cui nel 2014 Dak’art OFF durante Dak’Art- 11ème Biennale de l’Art Africain Contemporain. Nel 2014 partecipano a Objects – Memory and addiction, una selezione dei più significanti video artisti contemporanei italiani curata da Giovanni Viceconte al Museo di Architettura e Design di Ljubljana.
Il Progetto I-ART
Nel mese di aprile 2015, nell’ambito del progetto I-ART, in Sicilia sono stati ospitati 30 artisti selezionati per un progetto di residenze d’artista. In prevalenza trentenni, individuati da una giuria di esperti, gli artisti provengono da Inghilterra, Germania, Svizzera, Spagna, Austria, Portogallo, dal Kosovo e dall’Italia.
Quattro le macro-aree di riferimento: fotografia, arte audiovisiva e digitale, musica e composizioni sonore, pittura e scultura, arti tattili e design (che include arte orafa, tessile e artigianato). Gli artisti sono ospiti di 29 comuni siciliani partner del progetto nel mese di aprile 2015 per vivere l’esperienza della “residenza d’artista”, con l’obiettivo di produrre opere che, ispirate al genius loci e al tesoro di beni materiali e immateriali di cui è ricca la Sicilia, resteranno patrimonio del paese.
Il progetto I-ART è un progetto finanziato con la Linea di Intervento 3.1.3.3. del PO FESR 2007/2013 – nasce come un movimento artistico che, attraverso le forme ibride, innovative e plurali delle arti contemporanee, vuole esplorare e restituire nuovo valore alle identità locali. Ideato e diretto dall’associazione I World, vede capofila il Comune di Catania e coinvolgerà nel corso del 2015, con eventi e manifestazioni dedicate alle arti contemporanee, quasi 100 comuni siciliani di tutte le nove province. Fra i partner associazioni e cooperative culturali della Sicilia orientale e occidentale. I-ART prevede: 23 Centri Culturali Polivalenti (CCP); la Rete I ART dell’arte contemporanea siciliana e internazionale; Laboratori formativi (curati da esperti e artisti di caratura internazionale); Itinerari di viaggio nei borghi “rivitalizzati” dall’arte contemporanea; il grande Festival I ART con spettacoli, mostre e rassegne musicali in tutte le province siciliane. Il progetto I ART è stato presentato a Catania dal sindaco Enzo Bianco, dall’Assessore comunale alla Cultura Orazio Licandro, dall’ideatore e direttore generale di I ART, Lucio Tambuzzo, e dal direttore artistico del Festival I ART (eventi Catania) Giovanni Anfuso. Per maggiori informazioni: www.i-art.it.
INFORMAZIONI:
Indirizzo: Museo Civico di Castelbuono, Castello dei Ventimiglia, P.zza Castello – Castelbuono (Palermo).
Telefono: 0921.671211
Orari: ma-do dalle 9.30 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 19.00
Biglietto: intero € 4,00; ridotto € 2,00 (adulti oltre i 65 anni e ragazzi dagli 8 ai 18 anni, scolaresche e gruppi superiori a 12 persone); omaggio per bambini di età non superiore a 7 anni.
Sito web: www.museocivico.eu
Al Museo Civico di Castelbuono è inoltre possibile visitare le due mostre temporanee “Pino Pascali, l’africano” e “Sirens di Virginia Ryan e Frédéric Bruly Bouabré”, in corso fino al 28 giugno 2015.
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