“Scurzuni niviru” fa parte di un ampio repertorio di opere che Bruno Caruso ha dedicato alla natura, dagli animali alle piante.
In questo caso però, il serpente non è quello minaccioso del suo “Libro sulle meraviglie della Natura” ma è una serpe innocua definita dal suo nome dialettale, come spesso si trovano nei frassineti intorno a Castelbuono, una presenza amica che tiene lontano i topi dall’abitato. Caruso riversa qui tutta l’accuratezza per il dettaglio e l’attenzione al dato analitico, restituendoci un’immagine vivida e, al contempo, fortemente enigmatica.
Bruno Caruso, Scurzuni nivuru, 1997. Opera custodita nella nostra Pinacoteca di Arte Moderna e Contemporanea.
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16 Maggio 202016 Maggio 2020
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