2° incontro online di “Fatti curare! Storie di donne”.

2° incontro online di “Fatti curare! Storie di donne”.

Fatti curare! Storie di donne. Come la narrazione delle nostre vite può diventare patrimonio condiviso

Progetto performativo on line di Paola Gaggiotti

a cura di Maria Rosa Sossai

Secondo incontro live-streaming online

Venerdi 18 dicembre 2020, ore 18.00

Nell’ambito delle attività culturali dedicate al centenario dell’acquisizione del Castello dei Ventimiglia da parte dei castelbuonesi e del progetto, L’asta del 1920, il Museo Civico di Castelbuono continua l’esplorazione dell’esercizio del bene comune negli ambiti del linguaggio e delle relazioni interpersonali proponendo un ciclo di eventi performativi on line dal titolo Fatti Curare! dell’artista Paola Gaggiotti.

Dopo il primo incontro, al secondo appuntamento di venerdì 18 dicembre alle ore 18, parteciperanno la curatrice Maria Rosa Sossai, l’artista Paola Gaggiotti, l’artista Chiara Pergola e la responsabile del Dipartimento educativo del Museo Civico di Castelbuono Stefania Cordone.

IL PROGETTO

Fatti Curare! indaga i molteplici aspetti della violenza morale e quella soglia, spesso impalpabile, che viene violata nel momento in cui la vittima di tale violenza inizia a percepire il senso di pericolo. Il ciclo di azioni si svolgerà in collaborazione con il progetto di residenze d’artista Vanessa Cardui e alcune delle più vivaci realtà associative di Castelbuono – l’Associazione Amici del Museo, l’Accademia dei Curiosi, l’Associazione Sant’Anna, l’Associazione Manualmente, il Centro Polis, La Biblioteca “Antonio Castelli”, l’Associazione Ceres, lo sportello antiviolenza Co.tu.Le.Vi e altre realtà italiane e straniere che si uniranno.

Così scrive l’artista: “Ogni volta che mi sono ritrovata a raccontare delle molestie morali che ho subito nella vita ho dovuto rispondere alla domanda: – Ma tu cosa hai fatto per provocarle? – NIENTE, sono una vittima! Le vittime di violenza sottile spesso cadono nel silenzio perché private delle energie necessarie per rispondere a una lunga serie di velate accuse di responsabilità.

L’arte non è una valvola di sfogo per le donne che subiscono violenza morale ma piuttosto una forma di empowerment, ovvero di controllo consapevole della propria vita.

Fatti curare! In queste parole si legge la duplice attitudine degli uomini e delle donne verso i loro simili: la cura e l’ostilità, dato che questo genere di violenza si consuma negli ambienti che più ci dovrebbero far sentire protette come la casa e il posto di lavoro.

Attraverso un processo di condivisione e di ascolto, il progetto utilizza le metodologie dell’arte per rappresentare ciò che raramente viene raccontato. Le immagini e le parole delle donne che saranno coinvolte daranno forma e concretezza a un dramma che, normalmente, si pensa alberghi solo nella testa di chi viene chiamata pazza dal suo persecutore.

La seconda azione performativa partirà dalla domanda: cosa è la violenza? Ha a che fare anche con i limiti posti alla possibilità espressiva e di realizzazione di ciascuna di noi?

L’artista leggerà un testo che è la cassa di risonanza di tutte le istanze emerse nel corso di un laboratorio svolto con un gruppo di donne di Castelbuono, attraverso il quale rileggere e reinterpretare la sua storia personale. Durante l’incontro l’accento sarà posto sul corpo e sulla sua sintomatologia per dimostrare quanto il benessere morale di chi è vittima sia l’obiettivo comune a cui tendere.

Le azioni che man mano si svolgeranno con cadenza mensile, coinvolgeranno le donne in una assunzione di responsabilità su una questione spesso non percepita nella sua reale gravità, sia a causa di una forma diffusa di omertà che di una scarsa cultura del problema. La lettura condivisa delle frasi e l’ascolto delle voci di tante donne e uomini con le quali e con i quali condividere vissuti di violenza morale in modo empatico e partecipato, sarà il punto di partenza per sviluppare consapevolezza del proprio potere personale.

L’obiettivo finale è la costruzione di un’opera corale che riconosca il linguaggio come bene primario che diventa bene comune nella pratica etica ed artistica della relazione tra le persone e all’interno di una comunità.

Agli incontri, che saranno aperti al maggior numero di donne, parteciperanno associazioni italiane e straniere, donne che operano nei diversi ambiti professionali attinenti al tema. Si potrà accedere agli incontri gratuitamente attraverso le dirette nella pagina Facebook del Museo Civico di Castelbuono.

Gli incontri continueranno nel corso dell’inverno e della primavera 2021 e si concluderanno in presenza dell’artista al Museo Civico di Castelbuono.

Calendario dei prossimi due incontri inverno 2021

  • Venerdi 22 gennaio ore 18.00
  • Venerdi 26 febbraio ore 18.00

INFORMAZIONI

mrsossai@gmail.com

gaggiottipaola@yahoo.it

Si ringrazia Vanessa Cardui www.vanessacardui.it per avere invitato Paola Gaggiotti nell’ambito del suo progetto di residenze d’artista.

Leave a Reply

Your email address will not be published.